Custodi dell'acqua
59%
di acqua da sorgente
La nostra acqua buona
Nel 2020 l’acqua di sorgente ha rappresentato il 59% del totale del volume di acqua immessa in rete, mentre il restante 41% è emunto da campi pozzi. L’acqua che distribuiamo proviene al 100% da acque sotterranee: l’eccellenza di queste fonti garantisce un’ottima qualità dell’acqua destinata al consumo umano che viene naturalmente filtrata dal terreno.
La nostra acqua sicura e controllata
Considerando i valori delle analisi effettuate negli ultimi tre anni sui principali pozzi e sorgenti che alimentano i 5 grandi acquedotti sovracomunali (che coprono circa il 41% di tutta l’acqua distribuita nel nostro territorio), le caratteristiche dell’acqua di Bergamo e Provincia sono particolarmente positive.
Nel 2021 è aumentato il numero di controlli eseguiti in laboratorio: per le fasi di captazione, approvvigionamento e distribuzione sono stati effettuati 7.724 controlli, rispetto ai 7.375 del 2020. I controlli hanno visto un incremento soprattutto sull’acqua erogata e sull’acqua di sorgente, con una leggera riduzione dei controlli sull’acqua da pozzo.
Gli indicatori per la qualità tecnica ARERA relativi all’acqua distribuita sono migliorati rispetto al 2020. In particolare, il trend delle non conformità rilevate dai controlli eseguiti dal nostro personale mostra un deciso miglioramento nel triennio 2019 -2021 sia per quanto riguarda il numero di campioni sia per i parametri controllati.
ordinanze di non potabilità
La nostra acqua preziosa
L’efficienza idrica dell’acquedotto è essenziale per garantire una gestione sostenibile e corretta del ciclo dell’acqua e preservare la risorsa idrica.
I valori degli indicatori ARERA relativi alla conservazione della risorsa idrica evidenziano un lieve peggioramento, giustificato dall’affinamento dell’attività di misura e dall’acquisizione delle reti di nuovi comuni che richiedono maggiori interventi di adeguamento.
Ricerca sistematica delle perdite
Mediante l’utilizzo di strumenti correlatori e di geofoni elettroacustici, che permettono di ottenere una migliore localizzazione della perdita. Nel corso del 2021, sono stati controllati 762 km di rete di acquedotto, nei quali sono state individuate 861 perdite.
Ammodernamento parco contatori
Un elemento fondamentale per verificare il volume di acqua erogata e identificare così le eventuali perdite idriche. Abbiamo pianificato la sostituzione graduale di tutto il parco contatori: il programma prevede di completare il processo di ammodernamento entro i prossimi dieci anni sostituendone il 10% ogni anno.
Distrettualizzazione della rete
Ripartizione della rete in distretti territoriali omogenei e la successiva analisi della portata in ingresso e della pressione di esercizio di ogni distretto, una tecnica che permette di individuare le porzioni più soggette a perdite e definire conseguentemente la priorità degli interventi manutentivi.
Modellazione idraulica
Un valido strumento per il supporto alle decisioni riguardanti sia gli investimenti sia l’operatività, oltre che un valido mezzo per contenere i costi di gestione, migliorare l’efficienza del sistema, rispettare le normative e salvaguardare l’ambiente. Modellare matematicamente una rete consente di fare analisi sugli eventi passati, simulare ciò che sta accadendo e fare previsioni sul funzionamento futuro.
L'eccellenza del nostro Laboratorio
Con 16 tecnici, la nostra struttura è accreditata come laboratorio chimico-microbiologico operante in Italia nel settore idrico (accreditato ACCREDIA N°0222).
Il Laboratorio è riconosciuto da parte dell’Ente Nazionale di Accreditamento ACCREDIA conforme all’esecuzione di prove chimiche e microbiologiche sulle acque reflue e potabili in conformità ai requisiti della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, che definisce i requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova.
La nostra acqua del futuro
Dopo cinque anni di campionamento, nel 2021 si è concluso il progetto di monitoraggio ambientale sul torrente Nossana, portato avanti dal 2016 con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli studi di Milano. Obiettivo del progetto era la valutazione dell’impatto attuale e futuro dei cambiamenti climatici sulla disponibilità idrica della sorgente Nossana, la più importante sorgente del territorio bergamasco ed anche una delle principali sul territorio regionale, con oltre 315 mila persone servite.
Tramite le tecniche di datazione isotopica si è potuta stimare l’età della riserva idrica. Questo dato è fondamentale qualora si dovesse affrontare un fenomeno di inquinamento, perché permetterebbe di conoscere approssimativamente l’esatta tempistica in cui, rimossa la causa della contaminazione, la qualità della risorsa idrica possa essere completamente ripristinata.
Inoltre, questo dato fornisce informazioni sulla durata del ciclo di rinnovo della riserva idrica e quindi sulla natura della sorgente stessa (es. per la Sorgente Nossana, essendo una sorgente a dreno dominante caratterizzata da canali e condotti ampi, non ci si aspettava un’età superiore ai 20 anni). Si è stimato per la Sorgente Nossana un’età della riserva (o tempo di residenza) pari a circa 13 anni, mentre per le Sorgenti del Ponte del Costone di circa 32 anni.
Nel complesso, lo studio rappresenta un valido strumento per ottimizzare la gestione della risorsa idrica e prevenire eventuali situazioni critiche, tenendo in debito conto l’influenza negativa, anche futura, dei flussi di piena legati alla progressiva estremizzazione dei fenomeni metereologici.
Le abitudini dei nostri clienti: beviamo l'acqua del sindaco o preferiamo l'acqua in bottiglia?
Annualmente rileviamo le abitudini e le percezioni della popolazione relativamente alla qualità dell’acqua che forniamo attraverso i nostri acquedotti. Secondo l’ultima rilevazione, solo il 33,2% degli intervistati afferma di bere regolarmente l’acqua del rubinetto, un dato in crescita rispetto a quello del 2020 che faceva registrare il 31,8%. Il 34,5% degli intervistati dichiara invece di berla alternativamente a quella in bottiglia mentre il restante 32,3% sostiene di non bere mai l’acqua del rubinetto.
Tra le ragioni addotte da chi non beve mai l’acqua di casa prevale l’abitudine di bere l’acqua minerale (42,9% dei casi) seguita da una mancanza di fiducia per gli aspetti igienici (33,7% dei casi). Il 69,3% degli intervistati si dichiara pienamente soddisfatto relativamente all’odore dell’acqua, in leggera diminuzione rispetto al 2020 (71,8%) mentre il 18,5% lo ritiene in linea con le attese confermando il valore dello scorso anno (19,3%).
Di poco inferiore la percentuale dei clienti pienamente soddisfatti per il sapore dell’acqua di casa (63,3%, anch’esso in diminuzione rispetto al 2020 il cui dato era uguale al 65,4%) mentre il 21,3% degli intervistati ritiene che tale sapore sia consono alle proprie aspettative (nel 2020 era il 22,3%). Infine, la percentuale dei clienti che ritengono che la limpidezza dell’acqua di casa li soddisfi pienamente o sia in linea con le proprie aspettative si attesta all’88,5% confermando il risultato del 2020 che raggiungeva l’89,1%.